OUTDOOR PARCO DELLE ALPI LIGURI TREKKING  BALCONE DI MARTA

liguria,  PROVINCIA DI IMPERIA ALTA VIA DEI MONTI LIGURI ESCURSIONISMO SENTIERO

 
 

Il Balcone di Marta presidiava una “Zona di Sicurezza” che doveva stroncare il nemico sottoponendolo ad una consistente azione di fuoco incrociato; nel progetto iniziale del Genio, dovevano sorgere anche le zone di Resistenza e di Schieramento, più arretrate rispetto alla prima linea e munite di opere tali da resistere isolate per diverso tempo.


Descrizione

Realdo e Verdeggia (1090 m) sono paesi di cultura brigasca, un popolo pastorale che si sviluppò lungo le valli che s’irradiano ai piedi dei monti Saccarello e Marguareis. Purtroppo il mondo brigasco venne frantumato dagli eventi della storia: dapprima smembrato tra Liguria (Realdo e Verdeggia) e Piemonte (Piaggia, Upega, Carnino, Viozene), e poi, con il tratto di pace del ‘47, addirittura privato di un’entità nazionale perché diviso tra la Francia (Briga e Morignolo), e le province di Cuneo e d’Imperia.


Per ricevere gratuitamente la descrizione completa del percorso scrivi a [email protected] specificando il nome dell’itinerario. E’ possibile richiederne 3 al mese.




Da Verdeggia (1090 m), dove è presente un albergo accogliente e con un’ ottima cucina (Il Poggio), si scende a Realdo (1010 m): qui la strada interpoderale sale alle cave di ardesia e alla chiesetta di S.Antonio (1200 m). Superata la deliziosa schiera di case di Borniga  e la borgata di Pin, la carrozzabile diventa ben presto sterrata e attraversa un bellissimo lariceto: la foresta del Gerbonte, area protetta che si estende tra il monte Collardente e il Grai. Giunti alla Bassa di Sanson (1679 m), si trascura la carrareccia diretta a nord verso il monte Saccarello e la strada dell’Amicizia che scende a Briga. Prestando particolare attenzione per il fondo dissestato si prosegue a sinistra.. L’itinerario fin qui descritto è percorribile sia a piedi sia in mountain bike, si suggerisce però di giungere ai Baraccamenti di Marta con un mezzo motorizzato, riservando il tempo risparmiato all’avventurosa esplorazione dell’esteso forte sotterraneo del Balcone di Marta (2122 m). Le caserme militari, le prime che s’incontrano, sono state ampiamente saccheggiate dagli abitanti dell’alta valle dopo la fuga dei soldati della Guardia alla Frontiera. Dall’alpeggio una breve deviazione conduce a Cima Marta (2140 m), che offre una vista stupenda sulle Alpi Liguri e sulle Alpi Marittime. L’ampia distesa prativa, ai piedi di Cima Marta, fu teatro di un inganno nel febbraio del 1945: i soldati tedeschi, venendo in possesso di un cifrario indicante i segnali da fare agli aerei alleati per avere soccorsi, “chiesero” agli anglo-americani di sganciare viveri e altro materiale. Ormai in vista del Balcone di Marta s’incontra sulla sinistra il Centro Rionard, una casamatta di calcestruzzo che proteggeva due postazioni per mitragliatrice, con feritoie ristrette per sottrarsi ai tiri d’imbocco nemici. Giunti quasi in cima al Balcone, sormontato da una cupola dell’osservatorio transalpino, una diramazione a sinistra porta agli ingressi dell’Artiglieria e della Fanteria, poco distanti l’uno dall’altro. La Batteria del Barcone (605ª Batteria S.P.) è fornita di quattro postazioni in casamatta, ricavate nella roccia e rafforzate con l’impiego di calcestruzzo. I loro pezzi da 75/27 puntavano sulle valli laterali di Briga e sulla strada statale n. 20 della val Roja, dove si sarebbero incanalate le truppe e i mezzi corazzati francesi. Comunque gli obici, che dovevano disturbare e ritardare l’avanzata del nemico, non spararono mai. A differenza delle torrette corazzate girevoli, le caverne e le casamatte in calcestruzzo permettevano una più difficile localizzazione da parte del fuoco nemico, ed erano a prova di tutti i calibri.

Una volta entrati dall’Ingresso Fanteria si scende per il corridoio; sulla sinistra una diramazione, attraverso parecchi scalini, sale all’osservatorio attivo. Proseguendo in discesa si arriva alla ripida scalinata che copre un dislivello di circa 35 metri; lateralmente, nel Centro 35 Bis, si aprono due rami contrapposti che portano a postazioni per mitragliatrice FIAT 14/35. Prestando sempre attenzione alle ripide rampe di scale, rese scivolose dall’umidità, si scende al Centro 35, scavato nel cuore del Castello di Marta, dove dal lungo corridoio centrale si aprono altri cunicoli che portano a tre postazioni per mitragliatrice e all’Ingresso Attivo del Centro 35 (scalini) che restituisce un po’ di luce e di sole agli occhi degli escursionisti, ormai abituali all’oscurità tanto è il tempo trascorso all’interno del complesso sotteraneo. Ripercorrendo l’itinerario a ritroso, e questa volta in salita, si riguadagna l’uscita da dove si è entrati.

A tutti i lettori che hanno la possibilità di collegarsi on line consigliamo di visitare un sito veramente ben realizzato – www.valloalpino.altavista.org – dove è possibile fare una visita virtuale del complesso Fortificato del Balcone di Marta; collegandosi potranno scaricare anche le piante del complesso sotterraneo, molto utili per meglio pianificare la gita sul campo. Inoltre suggeriamo, nel caso si volesse optare per la visita guidata, di contattare la cooperativa Liguria da Scoprire (info: 0183.290213 – 335.8330526 – 338.4536788) oppure la Guida Ambientale Naturalistica, Giampiero Borgna,(info: 0184.683807 – 335.6830807).


Testo e Foto © Enrico Bottino

 

trekking Balcone di Marta

TREKKING IN LIGURIA

PROVINCIA: IMPERIA

AMBITO TERRITORIALE: ALPI LIGURI

LOCALITA’ DI PARTENZA: Caserme Cima Marta (2000 m)

LOCALITA’ DI ARRIVO: Caserme Cima Marta (2000 m)

SEGNAVIA: FIE linea gialla

CARTOGRAFIA IGC nr 14 - scala 1:50.000 

EDM 1:25.000 IM5 Triora e Alta Valle Argentina


FOTO

ITINERARIO


MAPPA

DIFFICOLTÀ:  T

DISLIVELLO: + - 150 metri

TEMPO DI PERCORRENZA:  1 ora (+ 2 ore per il forte)

PERIODO CONSIGLIATO:  tarda primavera/estate/autunno

ADATTO A FAMIGLIE E BAMBINI

Escursione Balcone di Marta

Copyright 2010 © Creatività Enrico Bottino - Tutti i diritti riservati - All rights reserved

COME ARRIVARE 

A10, uscita Arma di Taggia, segue SS.548 valle Argentina, a Molini di Triora s’imbocca a sinistra la SP.26 per Colla Langan e Colla Melosa; oppure dalla Val Nervia, A10, uscita Bordighera, segue la SP val Nervia: da Pigna segue strada per Colla di Langan e Colle Melosa per poi proseguire su rotabile sterrata (impraticabile d’inverno), fino ai Baraccamenti di Marta – Balcone di Marta.


IN VETRINA: VALLE ARGENTINA

Il torrente Argentina passa dalle alte quote alpine al livello del mare, incontrando un paesaggio

estremamente mutevole: dai larici ai pini, dai faggi ai castagni, fino agli ulivi della costa ligure. La valle offre luoghi ricchi di cultura e di storia, come Realdo e Verdeggia, paesi montani custodi della civiltà brigasca, riconducibile alla transumanza e alla migrazione stagionale; oppure Triora, Carpasio e Castellaro, chiari esempi di architettura ligure montana, con muri in pietra a vista e tetti in ardesia. Il paese di Montalto Ligure vanta affreschi trecenteschi fra i più antichi del Ponente Ligure, custoditi nella Chiesa romanica di San Giorgio, del XI secolo.


IN VETRINA: TRIORA

Il Museo Etnografico è una testimonianza preziosa dell’antica civiltà contadina, ma rievoca anche, grazie alle sale dedicate alla stregoneria, i tragici eventi del 1588 quando diverse donne del posto vennero arse vive con l’accusa di esercitare la stregoneria. A Triora è ancora possibile visitare il quartiere della Cabotina, dove usavano ritrovarsi le fattucchiere. Una visita al borgo regala atmosfere davvero uniche e ampi panorami sul fondovalle e sui Molini di Triora, paese sorto all’incrocio di antichi percorsi. Dal punto di vista artistico merita una visita il Battesimo di Cristo, capolavoro di Taddeo di Bartoli, custodito nella chiesa parrocchiale. Da non perdere anche il bel ciclo di affreschi medievali della Chiesa di San Bernardino. Interessanti anche l’Oratorio di San Giovanni Battista e i santuari di San Giovanni dei Prati e della Madonna del Loreto.


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