camminare OUTDOOR BORGIO VEREZZI TREKKING LOANO RIVIERA DELLE PALME
Liguria, PROVINCIA DI SAVONA SENTIERO NATURA ARENE CANDIDE ESCURSIONISMO
camminare OUTDOOR BORGIO VEREZZI TREKKING LOANO RIVIERA DELLE PALME
Liguria, PROVINCIA DI SAVONA SENTIERO NATURA ARENE CANDIDE ESCURSIONISMO
Il Sentiero Natura di seguito descritto, che sale lungo il versante occidentale del promontorio di Caprazoppa, presso le Arene Candide, suggerisce all’escursionista la sensazione di stretta simbiosi tra l’ambiente naturale ricco di suggestioni e le testimonianze dell’antica presenza umana.
Descrizione
Appena al di là della Caprazoppa una striscia sabbiosa bianco-oro, lambita da un mare sempre blu, rappresenta l’anticamera ad un’escursione che, salendo lungo la collina, dapprima contorna e poi attraversa Piazza, Poggio, Roccaro e Crosa, i quattro borghi medievali di Verezzi che quasi si mimetizzano con il paesaggio circostante.
Qui la pietra sostiene le case e sorregge le “fasce”, ravvivate dalla ginestra e segnate dai carrubi che tradiscono l’origine araba degli insediamenti umani locali. Una pietra il calcare, originatasi venti milioni di anni fa, dal lento depositarsi del plancton e di sedimenti marini e fluviali in un mare poco profondo. In seguito alla spinta degli strati sottostanti e all’abbassarsi del livello del mare la Prìa di Finale è emersa alla luce del sole e l’acqua materna, una volta protettrice, ha iniziato ad aggredirla e ad intaccarla, così come il vento, creando il sublime paesaggio che oggi ammiriamo e ci apprestiamo a conoscere.
Per ricevere gratuitamente la descrizione completa del percorso scrivi a [email protected] specificando il nome dell’itinerario. E’ possibile richiederne 3 al mese.
Il passaggio a livello ferroviario di Borgio rappresenta il punto di partenza e d’arrivo dell’itinerario che inizialmente sale lungo via Nazario Sauro e via della Cornice, quest’ultima soprannominata anche via Napoleonica a ricordo dell’opera di restauro intrapresa dall’esercito francese per il trasporto della artiglieria lungo l’antica via Aurelia. Seguendo il segnavia si abbandona presto l’asfalto per calcare una strada in fondo naturale, ombreggiata e arricchita da appositi pannelli didattici che individuano e descrivono le singole emergenze geologiche, ambientali e culturali che l’escursionista può osservare lungo il Sentiero Natura.
Tenendo come punto di riferimento il segnavia SN si trascura la carrabile che conduce alle palestre di roccia, dove su vertiginose pareti bianche i climbers restano sospesi a fil di cielo, aggrappati alle invisibili sporgenze della solida pietra di Finale. Risalendo il versante destro del rio Fine, immersi in un bosco di pini d’Aleppo, si giunge ad un’area attrezzata adiacente alle vecchie cave di Verezzi, ricche di fossili, dove un tempo si estraeva la pietra per uso ornamentale e da taglio.
La lecceta e la macchia mediterranea con i loro profondi aromi accompagnano l’escursionista, attraverso evidenti fenomeni carsici, fin sulla collina, dove oltre a cimitero di Verezzi (269 m) si elevano in stupenda posizione panoramica il santuario di Maria Regina Mundi e la chiesa di San Martino Vescovo. Quest’ultima ingloba parte di un luogo religioso più antico costruito probabilmente dai benedettini di S.Pietro in Varatella.
L’itinerario prosegue lungo il crinale da dove la vista spazia dai monti al mare, due realtà che in Liguria non sono mai in antitesi. Poco oltre il Mulino Fenicio (281 m) si cala di quota verso Crosa (240 m), oltrepassando una zona ricca di caverne, abitate già 30.000 anni e utilizzate ancora nel tardo Medioevo come rifugio per la popolazione costiera che fuggiva alle scorrerie saracene e normanne. Anche le case di Crosa e Verezzi, come quelle di Poggio e Roccaro, mostrano un’influenza saracena nella loro architettura, con gli antichi lavatoi, i sedili in pietra, i pergolati generati da viti fatte crescere lungo le pareti delle case per più di 10 metri in altezza.
I muri a secco che delimitano le creuse, opera del contadino-muratore, tradiscono la natura della pietra del Finalese e del Loanese, che racchiude marne, siltiti e dolomie. I più fortunati vi potranno scorgere la campanula a foglie uguali (Campanula isophylla), endemismo botanico esclusivo di questa zona. Imboccata via della Crosa si raggiunge Piazza (260 m), la principale frazione di Verezzi, con l’incantevole piazzale di S.Agostino, dove in estate si svolge il Festival teatrale di importanza internazionale, coronato dalla consegna del "Premio Veretium" al migliore attore. Attraversato un bellissimo porticato si accede al borgo di Roccaro (180 m) per poi scendere lungo via da Prìa Grossa, in ambiente aperto attraverso terrazzamenti incolti, ieri fonte di vita e oggi soffocati dalla vegetazione spontanea.
Trascurando sulla sinistra via Erxo (che conduce a Poggio) si raggiunge Borgio dove vi é uno stupendo monumento della natura: la grotta di Valdemino. Il complesso ipogeo seduce i turisti per i suoi laghetti e le delicatissime stalagmiti e stalattiti dai toni caldi, dal giallo al rosso all’arancione, tutti conferiti dalla presenza nel suolo di minerali ferrosi.
A differenza delle grotte di Toirano, che si aprono nella montagna e si sono originate dallo scorrere di fiumi sotterranei, le grotte di Borgio Verezzi si visitano sorprendentemente nel suolo pianeggiante, vicino alle case del paese. Alla luce del sole si possono ammirare la parrocchiale duecentesca di San Pietro, la piazza omonima pavimentata con i ciottoli di Verezzi, la torre di vedetta sopra nominata il Torrione.
Testo e Foto © Enrico Bottino
trekking Borgio Verezzi
TREKKING IN LIGURIA
PROVINCIA: SAVONA
AMBITO TERRITORIALE: RIVIERA DELLE PALME
LOCALITA’ DI PARTENZA: Borgio (10 m)
LOCALITA’ DI ARRIVO: Borgio (10 m)
ADATTO A FAMIGLIE E BAMBINI
MAPPA
DIFFICOLTÀ: T
DISLIVELLO: + - 260 metri
TEMPO DI PERCORRENZA: 3.30 ore
PERIODO CONSIGLIATO: primavere/autunno/inverno
CARTOGRAFIA: IGC nr 15 - scala 1:50.000
EDM 1:25.000 SV5 Val Bormida, Altare…
Sentiero Natura Borgio Verezzi
Copyright 2010 © Creatività Enrico Bottino - Tutti i diritti riservati - All rights reserved
COME ARRIVARE
A10 Genova – Ventimiglia, uscita Finale Ligure, si scende a sinistra verso il mare per immettersi sulla SS. 1 verso ponente, si oltrepassa la galleria di Caprozoppa per giungere a Borgio.
IN VETRINA: IL PRINCIPE DELLE ARENE CANDIDE
Fra le tombe arcaiche rinvenute in Liguria la più celebre è probabilmente quella del “Principe”, rinvenuta nella grotta delle Arene Candide presso Finale Ligure. Il corpo di un giovane, coperto di ocra rossa, venne sepolto disteso in una fossa anch’essa colorata di rosso. Sulla testa era stata deposta una “cuffia” costituita da centinaia di conchiglie che presenta una sorta di appendice fatta con canini di cervo e una conchiglia, e dalla quale, a partire dall’orecchio sinistro fino alla coscia, scende una fascia realizzata sempre con conchiglie. Il corredo funerario comprende inoltre pendagli in avorio, un bracciale di conchiglie, piastrine in avorio, una grande lama in selce tenuta in una mano, bastoni decorati realizzati da corna di cervo.
IN VETRINA: BORGIO VEREZZI E LA GROTTA
Le grotte di Borgio Verezzi sono un complesso di cavità carsiche di rilevanza turistica, oggi attrezzate per rendere possibile la visita in ogni periodo dell’anno. La prima esplorazione della grotta di Valdemino risale al 1945, ad opera di un gruppo di speleologi inglesi, ma solo nel 1970 questi ambienti suggestivi vennero definitivamente aperti al pubblico.
Nella collina soprastante, riarsa dal sole, sorgono invece Piazza, Poggio, Roccaro e Crosa, le quattro frazioni di Verezzi che con le loro architetture saracene, gli antichi lavatoi e i sedili in pietra, sono più che meritevoli di una scoperta “lenta”. Cosa dire poi della scenografica piazza di Sant Agostino, dove tutti gli anni si svolge il festival estivo all’aperto d’importanza internazionale, evento coronato dalla consegna del “Premio Veretium” al migliore attore.