Camminare OUTDOOR PARCO DELL’AVETO TREKKING  Alta Via dei Monti Liguri

Liguria,  PROVINCIA DI GENOVA VALLE GRAVEGLIA Appennino ESCURSIONISMO

 

PROVINCIA: GENOVA

AMBITO TERRITORIALE: VALLE GRAVEGLIA

LOCALITA’ DI PARTENZA: Arzeno (603 m)

LOCALITA’ DI ARRIVO: Arzeno (603 m)

SEGNAVIA: A11, cerchio rosso vuoto, due linee rosse

 

Il monte Zatta, cardine delle valli Graveglia, Vara e Taro, si presenta ripido e roccioso sul lato marittimo, dolce e coperto da una splendida faggeta sul versante settentrionale.


Desrizione

Dalla piazza di Arzeno (603 m), adagiata su una terrazza naturale in bella posizione panoramica, ci s’inoltra tra le case seguendo una mulattiera (A11/cerchio rosso vuoto), in ottime condizioni, che ben presto s’immerge nel silenzio di un castagneto da frutta. Si sale quindi verso il Passo della Biscia, tagliando per due volte la provinciale, fino a calcare la conca di origine carsica di Pian d’Oneto (800 m).

Per ricevere gratuitamente la descrizione completa del percorso scrivi a [email protected] specificando il nome dell’itinerario. è possibile richiederne 3 al mese.


La vasta distesa prativa, toccata anche dal Sentiero Carsologico SC (anello di 10 km), accoglie specie igrofile come la Parnassia palustris e il pennacchio (Eriophorum sp.). Si attraversa quindi il pianoro, costellato in primavera da campanule, viole e ranuncoli, tenendosi sulla destra, verso il fosso posto sotto la strada. Una volta guadagnato il Passo del Biscia (892 m) e la Cappella del Fante, provvidenziale rifugio in caso di pioggia, il sentiero converge sull’Alta Via delle Cinque Terre, un itinerario a lunga percorrenza (oltre 70 km) che congiunge più aree protette del levante ligure. Proseguendo verso nord, oltrepassato Colle del Chiappozzo (934 m) si risalgono le pendici del M. Chiappozzo (A11/cerchio rosso vuoto), in un variegato contesto mineralogico, fino ai 1126 della cima, capace di offrire un ampio panorama sulla Riviera e il Mar Ligure.

Altrettanto interessante è il panorama verso le valli Vara e Magra, leitmotiv per l’escursionista che percorre la lunga cresta del M. Coppello. Presso una sella, a 1023 metri di quota, inizia la salita finale all’anfiteatro naturale del M. Zatta, dapprima in ambiente aperto e solare, per poi aggirare il versante orientale e immersi nella faggeta.

Superate le ultime balze rocciose si guadagna il panoramico M. Prato Pinello (1394 m), da dove l’occhio fugge verso il Mar Ligure, le Alpi Apuane, il M. Gottero, il Roccagrande e il Capo di Portofino. Dall’anticima est del M. Zatta, si raggiunge dapprima la cima di levante (1404 m) percorrendo il lato dirupato della cresta che alterna tratti panoramici a punti al riparo dal sole, nella faggeta. Dopo la breve deviazione alla cima, contrassegnata da una croce fatta innalzare dalla Diocesi di Chiavari in occasione del Giubileo, si procede sempre verso ponente (AV, A11/A10, cerchio rosso vuoto), e dopo un chilometro  circa si raggiunge la cima di Ponente del M. Zatta (1355 m).

Un saltino di roccia, dove prestare la necessaria attenzione, permette di scendere a sud-ovest, sempre su sentiero scosceso ma panoramico (A11/due linee rosse parallele), con interessanti colpi d’occhio sulle vertiginose pareti di arenaria dello Zatta. Man mano che si perde quota la pendenza si attenua dando spazio alla tipica vegetazione di brughiera che accompagna l’escursionista lungo le pendici del M. Cian (1106 m) e del M. Camilla (1001 m). Una volta guadagnata la carrareccia si scende a destra, si attraversa un castagneto da frutto finché, a Visagna (703 m, fonte) il sentiero si stacca dalla strada e attraversa il bosco fino al rio Rocchetto; oltrepassato il ponte, la strada in terra battuta che si stacca a destra (due linee rosse parallele), attraversa il bosco misto d’orniello e carpino nero, diventato predominante rispetto al castagno.

Infine si guada il torrente Reppia grazie a due ponticelli in pietra e risalendo lungo la stazione rupestre (serpentiniti, diaspri, calcari marnosi, arenarie e argilliti), il sentiero converge sulla Sp 26 e, infine, sulla piazza di Reppia (545 m). Non resta che percorrere gli ultimi 1,7 km su strada asfaltata, seguendo le indicazioni per Case Soprane e, ad un bivio, per Prato ed infine Arzeno.


Testo e Foto © Enrico Bottino


 

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COME ARRIVARE 

A12 Genova-Livorno, uscita Lavagna, svoltare a destra sulla SP 33 in direzione di Cogorno; ad una rotatoria seguire la SP 26 Val Graveglia; trascurare la deviazione a sinistra per Reppia e proseguire in direzione di Arzeno. In treno e bus: Stazione FS Chiavari, Bus (autolinee ATP; www.atpesercizio.it) da Chiavari a Réppia.


trekking Monte Zatta


MAPPA

DIFFICOLTÀ:  E / EE

DISLIVELLO: + - 800 metri

TEMPO DI PERCORRENZA:  8 ore

PERIODO CONSIGLIATO:  tutto l’anno

CARTOGRAFIA: Edizioni del Magistero GE 15 - 1:25.000

Escursione  Monte Zatta

TREKKING IN LIGURIA

IN VETRINA: VAL GRAVEGLIA

La valle è orientata in direzione est-ovest, caratteristica che origina ambienti estremamente differenziati, con un versante settentrionale ricoperto da folti boschi e quello meridionale, a solatio, punteggiato da insediamenti umani e segnato dai terrazzamenti destinati alla coltura di ulivi e viti, la cui paziente costruzione ha modificato nei secoli il profilo delle montagne. La valle è originata dallo scorrere del torrente Graveglia, che per 20 chilometri fluisce parallelamente alla costa. La sorgente del corsi d’acqua è situata alle falde meridionali del Monte Zatta (1404 m), punto di confine fra le province di Genova, della Spezia e di Parma. Ed è proprio dall’alto dei monti Chiappozzo (1126 m) e Porcile (1240 m), che emerge la sensazione di transizione e di passaggio tra il più vasto mondo padano e quello ligure, stretto fra le ripide montagne e il mare.

Il torrente Graveglia raccoglie le acque di modesti ruscelli, come il rio Statale e il rio Novelli, e poi l’affluente Chiesanuova a Conscienti; per poi unirsi al torrente Lavagna formando l’Entella, che sfocia al mare presso Chiavari. Da visitare il Museo Minerario di Gambatesa che si addentra in una delle più importanti miniere di manganese in Europa. Il museo è dedicato all’arte metallurgica e ricostruisce la vita del minatore, legata all’estrazione che si operava nelle località di Gambatesa, Reppia, Cassagna, Bardeneto, Molinello di Nascio, Scrava di Cassagna.