OUTDOOR PARCO DELLE ALPI LIGURI TREKKING TORAGGIO PIETRAVECCHIA
liguria, PROVINCIA DI IMPERIA SENTIERO DEGLI ALPINI ALTA VIA ESCURSIONISMO
OUTDOOR PARCO DELLE ALPI LIGURI TREKKING TORAGGIO PIETRAVECCHIA
liguria, PROVINCIA DI IMPERIA SENTIERO DEGLI ALPINI ALTA VIA ESCURSIONISMO
Il “Sentiero degli Alpini” attraversa ambienti emotivamente diversi: il versante francese è assorbito da stupendi larici e rododendri che, a dispetto degli anni bellici, trasmettono un grande senso di pace e serenità; il lato meridionale presenta un aspetto impervio conferitogli dalle alte balze rocciose nelle quali un’impresa privata, durante la guerra del ‘15-18, aveva scavato stretti passaggi, indispensabili per il trasporto degli armamenti e del vettovagliamento. Oggi questo suggestivo percorso è stato riadattato per gli escursionisti che, grazie alla presenza di corrimano metallici, rende piacevole e sicura una gita veramente indimenticabile.
Purtroppo la seconda parte del Sentiero degli Alpini non è più percorribile per frana, il comune di Pigna ha emesso una ordinanza per interdire il transito sul Sentiero degli Alpini, versante italiano, nel tratto compreso tra Gola dell'Incisa e Fontana Dragurina (le Ordinanze si sprecano su questo itinerario: nr 392/2008, 432/2013 e così via!). L’itinerario proposto consente di salire verso il Monte Grai, percorrere l’Alta Via dei Monti Liguri fino a Fonte Dragurina e completare l’anello del Pietravecchia (il monte più vicino alla linea di costa a superare i 2000 metri di quota). Vi ricordiamo che non ci sono fonti lungo il percorso, l’unico punto dove è possibile approvvigionarsi d’acqua è Fonte Italo che si trova in prossimità di un tornante, lungo la strada sterrata che sale dal Rifugio Allavena (a circa un chilometro da Colla Melosa).
Per ricevere gratuitamente la descrizione completa del percorso scrivi a [email protected] specificando il nome dell’itinerario. E’ possibile richiederne 3 al mese.
Descrizione
A Colla Melosa (1540 m), parcheggiata l’auto nel piazzale del Rifugio Alavena, si sale lungo la pista sterrata; alla prima curva si prende il sentiero che si stacca a destra verso il Monte Grai e il rifugio omonimo (1920 metri), incustodito.
Poco prima della caserma il sentiero incrocia la strada sterrata, si prende il bivio a sinistra, verso località La Valletta (in questa zona all'imbrunire è facile avvistare i camosci); qui giunti si trascura la pista che a sinistra guadagna la cima del Pietravecchia, si perde invece quota a destra, lungo il lariceto fino a giungere in vista del Toraggio e della Gola dell'Incisa (1720 m). Proseguiamo lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, passando sotto le pareti del Monte Toraggio, fino a Fonte Dragurina (1810 m). Il panorama è spettacolare, verso il Parco Nazionale del Mercantour e le cime della Valle delle Meraviglie.
Da Fonte Dragurina, se il tempo meteo lo consente, si può seguire una traccia di sentiero (segnavia FIE) che s’inerpica per sfasciumi e prati inclinati, guadagnando la cima ovest del Toraggio (1973 m). Mezz'ora, variante riservata solo ad escursionisti esperti, passaggi su roccia.
Dal colletto di Fonte Dragurina ripercorriamo l’Alta Via dei Monti Liguri fino alla Gola dell’Incisa, per spostarci poi sul versante italiano e scendere lungo il canalone verso la Valle Argentina, una volta attraversato da una bellissima mulattiera che zigzagando saliva fino al valico. Ora, a causa della continua caduta di massi, la pista non esiste più e bisogna necessariamente camminare sui detriti (nulla di tecnicamente impegnativo).
Persi quasi 200 metri di quota, alla base del canalone si obliqua a sinistra e ci si immette sul Sentiero degli Alpini, da qui in avanti bellissimo, scavato nelle ripide pareti occidentali del Pietravecchia. In più punti la mulattiera corre a picco sulla sottostante Val Roia.
Procedendo con attenzione, dopo un breve tratto in salita che mostra le vicine pareti calcaree del Monte Corma, l’incassata Val Nervia e il Mar Ligure, si affronta un tratto letteralmente scavato nella roccia.
Dopo un ulteriore salto di quota, s’incontra una fonte, ci s’immette in un ambiente boschivo fino a raggiungere in lieve salita il tornante della strada militare: da Fontana Italo (1700 m) anziché proseguire verso il Monte Grai e la Bassa di Sanson, si scende per circa un chilometro fino al Rifugio Allavena.
trekking Sentiero degli Alpini
TREKKING IN LIGURIA
PROVINCIA: IMPERIA
AMBITO TERRITORIALE: ALTA VALLE NERVIA - ARROSCIA
LOCALITA’ DI PARTENZA: Colle Melosa (1545 m)
LOCALITA’ DI ARRIVO: Colle Melosa (1545 m)
SEGNAVIA: FIE
MAPPA
DIFFICOLTÀ: EE
DISLIVELLO: + - 650 metri
TEMPO DI PERCORRENZA: 6 ore
PERIODI CONSIGLIATO: primavera/autunno
CARTOGRAFIA IGC nr 14 - scala 1:50.000 EDM 1:25.000 IM5 Triora e Alta Valle Argentina
Escursione Sentiero degli Alpini
Copyright 2010 © Creatività Enrico Bottino - Tutti i diritti riservati - All rights reserved
COME ARRIVARE
A10, uscita Arma di Taggia, segue SS.548 valle Argentina, a Molini di Triora s’imbocca a sinistra la SP.26 per Colla Langan e Colla Melosa; oppure dalla Val Nervia, A10, uscita Bordighera, segue la SP val Nervia: da Pigna segue strada per Colla di Langan e Colle Melosa
IN VETRINA: IL VALLO ALPINO OCCIDENTALE
Alla fine della Prima Guerra Mondiale gli stati prestarono grande importanza alle opere fisse di difesa tanto che alla linea Maginot transalpina l’Italia rispose approntando il Vallo Alpino, iniziato nel 1931 per volere di Mussolini, e articolato nelle zone di Sicurezza, Resistenza e Schieramento, sorvegliate in modo permanente dalla Guardia alla Frontiera, corpo riconosciuto ufficialmente il 28 aprile 1937 proprio per presidiare con le sue guarnigioni le postazioni fisse lungo le linee di confine. Il loro motto era “Dei Sacri Confini Guardia Sicura”.
La linea di bunker sotterranei che correva dalla Valle d'Aosta sino alla Liguria, seppure concepita in ottica difensiva, poteva rappresentare un conveniente trampolino di lancio per sferrare l’attacco alla Francia. Forse questo era quanto si augurava Mussolini. Infatti, i soldati del Genio, che hanno preceduto sui sentieri di montagna i moderni escursionisti, effettuavano sortite esplorative guadagnando le cime dei monti e dei colli per stabilire quale era la miglior via per sferrare una eventuale offensiva. I loro rapporti sulle Alpi Liguri, puntualmente, raccontavano di terreni pressoché impercorribili dalle truppe e dall’artiglieria. Il 10 febbraio 1947 con il trattato di pace la maggior parte delle postazioni militari occidentali venne fatto esplodere, rendendole assolutamente inoffensive, tranne quelle che erano passate in territorio francese in virtù della nuova linea di frontiera.
IN VETRINA: I PAESI BRIGASCI
I ripidi versanti meridionali del Monte Saccarello abbracciano Realdo e Verdeggia, dove le abitazioni mostrano a vista il loro elemento costruttivo essenziale, rappresentato dalle pietre di calcare estratto dalle montagne circostanti. Le case si elevano anche su due o tre piani, grazie all’utilizzo del legno di castagno e di larice rosso, visibile nei poggioli, vera e propria caratteristica delle case realdesi e verdeggiasche.
Gola dell’Incisa
Rifugio Melosa, Colle Allavena
Verso la Caserma di Marta
Presso Fonte Dragurina
Caserma di Marta
Bivio per località La Valletta, presso Caserma di Marta
Sentiero degli Alpini, Monte Pietravecchia