OUTDOOR PARCO DELL’ANTOLA TREKKING  VALBREVENNA TONNO

Liguria,  PROVINCIA DI GENOVA NEVE VALLE SCRIVIA ESCURSIONISMO SENTIERO

 

Valle laterale destra dell’alto bacino del torrente Scrivia, la Val Brevenna grazie al suo isolamento stradale conserva innumerevoli tracce dell’antica civiltà della castagna. Dopo duri decenni di abbandono, alcuni paesini disposti a mezza costa e allineati lungo i percorsi di antiche mulattiere, hanno ripreso a vivere grazie ai numerosi villeggianti in cerca di tranquillità e refrigerio e al meritevole lavoro dei residenti che con passione e dedizione si adoperano per ristrutturare le case e recuperare le circostanti fasce incolte. Uno di questi agglomerati rurali, all’estremità più alta della valle, Tonno, consente agli escursionisti di godere di inconsueti scorci panoramici sulla chiusa e incontaminata Val Brevenna.


Descrizione

Siamo sull’Appennino ligure, a Tonno, ultimo paesino della Valbrevenna, forse il più affascinante, sicuramente il più alto. Qui finisce la strada.


Per ricevere gratuitamente la descrizione completa del percorso scrivi a [email protected] specificando il nome dell’itinerario. E’ possibile richiederne 3 al mese.



Da questo villaggio possiamo iniziare a incamminarci lungo la comoda mulattiera che si stacca all’estremo Nord-Est di Tonno, guadagnando quota verso il valico dello spartiacque. Seguendo il segnavia due linee azzurre si cammina fiancheggiando terrazzamenti incolti, testimoni della secolare operosità dei contadini che strapparono ai ripidi fianchi della montagna fazzoletti di terra coltivabile. Avanzando nel sottobosco tra consociazioni arboree diverse, soprattutto frassino e carpino nero sui versanti più ripidi, si guadagna la Bocca di Tonno (1300 m), da dove la vista si spinge oltre la Valbrevenna, verso il mare e più a Ovest verso le cime delle Alpi Liguri e delle Alpi Marittime; dall’altro lato del colletto si distingue  l’arco delle Alpi. Giunti sulla dorsale, una breve deviazione a sinistra, lungo il sentiero che sale da Vallenzona (segnavia FIE quadrato giallo), accompagna l’escursionista alla cima del monte Buio (1400 m), facilmente riconoscibile dalla presenza di una croce metallica. Una volta tornati al colletto si segue l’andamento orografico dello spartiacque contrassegnato dal segnavia due linee gialle. Il versante settentrionale della dorsale che unisce il monte Buio all’Antola è ricoperto da vaste faggete che a quote più basse hanno gradatamente invaso i castagneti da frutto inselvatichiti. Percorrendo la Costa Pidocchiosa si supera l’area pic-nic, si sale sulle pendici Ovest dell’Antola per arrivare infine al rifugio Bensa, in rovina, e alla cima più alta dell’entroterra di Genova dove si eleva una grande croce. La discesa lungo lo stesso percorso seguito all’andata. Il percorso semplice, in ambiente suggestivo, ben tracciato dai simboli Fie, si può affrontare d’inverno se provvisti di ramponi poiché nella parte alta del sentiero si può trovare neve gelata.


Testo e Foto © Enrico Bottino

trekking Valbrevenna e Monte Antola

TREKKING IN LIGURIA

PROVINCIA: GENOVA

AMBITO TERRITORIALE: VALBREVENNA

LOCALITA’ DI PARTENZA: Tonno (900 m)

LOCALITA’ DI ARRIVO: Monte Antola

SEGNAVIA: FIE due linee azzurre, quadrato giallo

IDEALE ANCHE CON LE CIASPOLE


MAPPA

DIFFICOLTÀ:  E

DISLIVELLO: + 650 metri

TEMPO DI PERCORRENZA:  2 ore

PERIODO CONSIGLIATO:  tutto l’anno

CARTOGRAFIA Edizione del Magistero – GE nr 6 scala 1:25.000

Escursione Valbrevenna - Antola

Copyright 2010 © Creatività Enrico Bottino - Tutti i diritti riservati - All rights reserved

COME ARRIVARE 

Autostrada A 7 Genova – Milano, uscita Busalla, si prosegue sulla SS226 che supera Savignone e Casella; ad Avosso si prende la SP. 11 per Valbrevenna, si supera Mulino Vecchio e prima di Senarega, si sale a sinistra per Casareggio, fino alla frazione Tonno dove si parcheggia l’auto.

IN VETRINA: VALBREVENNA

Valle laterale destra dell’alto bacino del torrente Scrivia, la Val Brevenna conserva ancora oggi innumerevoli tracce dell’antica civiltà della castagna, frutto del bosco che costituiva un tempo il fondamento dell’alimentazione delle popolazioni contadine dell’entroterra genovese. Purtroppo dei dodici mulini costruiti all’inizio del secolo, restano a malapena i ruderi. Sopravvivono però gli imponenti terrazzamenti, i seccherecci, i casoni e gli immensi boschi di castagno attraversati dagli itinerari che si snodano nel territorio del Parco Regionale dell’Antola. Altra testimonianza della tramontata civiltà contadina sono i segni della devozione religiosa. Fra queste una delle più importanti è l’affascinante Santuario della Madonna dell’Acqua, legato a un fatto miracoloso avvenuto durante la pestilenza del 1584. Relegata alla testata della valle, si trova invece la Sezione Etnologica dedicata alla “bottega del contadino”, un museo custodito nel borgo medievale di Senarega, dove il tempo sembra essersi fermato: oltre un orrido si giunge nella piazzetta del paese, qui le antiche abitazioni conservano tracce delle botteghe e delle officine del maniscalco e del fabbro. I muri delle case seguono la strada lastricata fino al sagrato della settecentesca chiesa parrocchiale, al Castello feudale (recentemente restaurato) e al Palazzo dei Fieschi.



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