LIGURIA OUTDOOR
LIGURIA OUTDOOR
13 ITINERARI PER CAMMINARE IN AUTUNNO
La magia dell’autunno sta proprio nel suo costante divenire: per gli appassionati
di trekking e fotografia naturalistica il congedo della bella stagione mostra una esplosione di colori caldi e forti.
Affidiamo pertanto agli itinerari del nostro Appennino ligure una sorprendente chiave
di lettura cromatica, giocando con i colori e la fantasia.
Nei boschi il foliage, termine ormai accolto nel linguaggio comune, mostra svariate sfumature: le foglie si tingono di giallo e arancione, di rosso, in attesa di cadere a terra e creare quel soffice e piacevole terreno che accoglie i nostri passi lungo i sentieri della natura.
In attesa dell’inverno e della neve le occasioni per camminare in Liguria sono davvero tante, e si concentrano soprattutto nei boschi dove gli alberi caducifoglie si spogliano delle loro foglie giorno per giorno, mutando colore. Agli utenti del sito lettori desidero però sottolineare un fatto importante: potrei consigliare decine e decine d’itinerari per ammirare lo spettacolo del foliage, impossibile però citarli tutti, dobbiamo pertanto essere consci che le alternative sono davvero tante.
ALTA VAL DI VARA
Una delle escursioni più belle dell’Appennino spezzino segue la tappa nr 38 dell’Alta Via dei Monti Liguri, fino al grandioso belvedere del monte Gottero, che dall’alto dei suoi 1639 metri separa l’alta val di Vara dal Parmense.
VALLE D’AVETO
Il monte Penna è una vetta rocciosa, di forma acuta e prominente, posta a cavallo delle valli Aveto e Taro, che si raggiunge salendo dal suo contrafforte occidentale, attraverso una faggeta particolarmente affascinante nel periodo autunnale.
Il Monte Ramaceto grazie a potenti strati d’arenaria uniformemente inclinati, ha una struttura geomorfologica molto simile a quella del Monte Zatta. Il versante nord è avvolto dalla splendida faggeta del Liciorno, mentre il lato marittimo precipita sulla Val Cichero con un pendio ripidissimo che forma uno spettacolare anfiteatro.
Selve secolari di faggio e di abete bianco rivestono le pendici del monte Aiona
e fanno da cornice a spazi lacustri e laghetti alpestri (almeno una quindicina) originatesi 20.000 anni fa dall’azione modellatrice dell’ultima glaciazione.
VALLE GRAVEGLIA
Il monte Zatta, cardine delle valli Graveglia, Vara e Taro, si presenta ripido e roccioso sul lato marittimo, dolce e coperto da una splendida faggeta sul versante settentrionale.
ALTA VALLE SCRIVIA
In Valle Vobbia si può scorgere un capolavoro di architettura castellana ligure: il castello della Pietra. Il sentiero dai forti contenuti storici e culturali, come è evidenziato dalle carbonine e dai seccherecci che si incontrano lungo l’itinerario, inizia a poche centinaia di metri da Vobbia.
VALLE SCRIVIA – IL MONTE REALE
L’itinerario si sviluppa all’ombra dei castagneti dove il frutto rappresentava una voce importante dell’economia contadina. Documenti del ’500 rinvenuti nei comuni di Fiaccone e Busalla stabilivano regole per l’innesto di castagni selvatici e la cura dei boschi.
Le abitazioni di Pentema, strette attorno all’enorme chiesa, sono rimaste in totale isolamento fino a pochi decenni fa, tanto che ora rappresenta uno dei centri storici più tipici dell’intera Provincia di Genova.
ALTA VALLE TREBBIA
VALBREVENNA: ANELLO DI CHIAPPA
Valle laterale destra dell’alto bacino del torrente Scrivia, la Valbrevenna
grazie al suo isolamento stradale, conserva ancora oggi innumerevoli tracce dell’antica civiltà della castagna. Purtroppo dei 12 mulini costruiti all’inizio del secolo, restano a malapena i ruderi; resiste però inalterato il fascino dei megalitici terrazzamenti, dei seccherecci, dei casoni, dei castagneti che si scoprono lungo itinerari che si sviluppano nell’ambiente naturale dell’Antola.
VALLE SCRIVIA – DA CAPRILE AL MONTE ANTOLA
Parco dell’Antola è attraversato da storiche mulattiere che mettevano in comunicazione la pianura e il mare; oggi come “ieri” l’antico nodo viario valica
lo spartiacque che unisce la valle Scrivia, la val Trebbia e la val Bormida.
ALTURE DI GENOVA
Una enorme ruota saldata ad un antico mulino conferisce il nome alla frazione di Masone, in valle Stura, da dove ha inizio l’itinerario che nella penombra dei boschi della Valle Stura sale sulla dipluviale tirrenico-padana, verso il Bric Geremia e al forte omonimo del XIX secolo.
ALTIPIANO DEL BEIGUA
Il "Sentiero Natura" dal Rifugio Pratorotondo nel tratto iniziale attraersa un bel bosco di faggi
VALLE BORMIDA
Sono maestosi i faggi che troneggiano nei 450 ettari della Foresta dell’Adelasia.
Atmosfere dorate:
l’amico bosco
In autunno le faggete offrono bellissimi colori, pertanto mi concentrerei soprattutto sul faggio, uno degli alberi più eleganti e slanciati, dominatore del piano montano tipico del nostro Appennino, dagli 800 metri slm a quote superiori. Le escursioni suggerite consentono di camminare in un sottobosco piuttosto povero – tipico delle faggete – che accentua ancora di più le alte cortecce di un delicato colore grigio cenerino dei faggi, mentre la chioma si presenta ampia e leggera. Alcune escursioni suggerite consentono di apprezzare anche il contrasto cromatico tra le caducifoglie e alberi sempreverdi, come è il caso dell’itinerario del Monte Penna, oppure interessanti inversioni fitoclimatiche con roverelle, roveri ed altre latifoglie che salgono ad altezze maggiori, approfittando della migliore esposizione dei versanti a solatio rispetto ai fondovalle.
Finisco con la solita raccomandazione autunnale: passeggiando nel bosco non rompete o calpestate i funghi non commestibili o velenosi perché ciascuno di loro contribuisce all’equilibrio dell’ecosistema.
Se seguite questa semplice regola il dio del bosco potrebbe premiare la vostra ricerca ;)
© Enrico Bottino
I boschi sono custodi
di riti e consuetudini
che sopravvivono
all’incalzare del tempo”
TREKKING IN LIGURIA
SPECIALE CAMMINARE IN AUTUNNO