LIGURIA OUTDOOR

 

1 ITINERARIO PER CAMMINARE SULL’ISOLA DEI GABBIANI

BERLENGAS, AVAMPOSTO DELLA NATURA di Enrico Bottino

L’isola si può girare in poche ore ma non saranno mai abbastanza per sedersi su una roccia e lasciare che l’infinito si impossessi della nostra mente mentre la vista si perde nell'Oceano Atlantico.

BERLENGAS,

Coordinate: 39°20’ N    99°45’ O  .... un avamposto della Natura


Sono un pugno di piccole isole, Berlenga Grande, Cerro da Velha, Farilhões- Forcadas, Estelas e alcune semplici rocce affioranti dal mare, sconosciute ai più e proprio per questo vero paradiso naturalistico dove si conservano importanti particolarità biologiche.

Qui si trovano specie botaniche autoctone, esclusive di questi luoghi, tanto che alcuni nomi ne testimoniano l’origine certa, come l’Armeria berlegensis e l’Herniaria berlengiana.

La Riserva Naturale istituita nel 1981consente di preservare l’ecosistema e le biodiversità, tutelando specie animali e vegetali, sia terrestri sia marine, che vivono nell’arcipelago delle Isole Berlengas, candidate ad essere inserite nella Rete Internazionale delle Riserve della Biosfera dell’UNESCO.

I veri arbitri di questi 80 ettari di granito rosa sono i gabbiani della specie Larus argentatus; la piccola colonia di Uria, eletta simbolo della Riserva Naturale, subisce gli umori dei loro simili più grandi e aggressivi, quindi si nascondono e bisogna essere particolarmente fortunati per avvistare questi uccelli rarissimi e molto simili ai pinguini. Questa specie a rischio di estinzione la possiamo cercare in lungo e largo, tra grotte e pinnacoli di rara bellezza, ma la soddisfazione di vederli è assai remota.

Possiamo sempre consolarci con una bellissima scogliera schiaffeggiata dalle onde dell’Atlantico e modellata dall’azione erosiva del vento.

La vegetazione è sorprendente: ci sono punti dove il verde ricorda quello dell’Irlanda tanto è intenso, altri suoli sono aridi e brulli – come il Pan di Zucchero – a causa dell’elevata salinità, ed è qui che spiccano l’Armeria berlengensis, l’Herniara berlengiana e la Pulicaria microcephala, alcune delle 100 specie botaniche presenti su Berlenga Grande.

La scoperta dell’isola, alla quale non si sottrasse certo il grande scrittore portoghese Josè Saramago, inizia dal piccolo molo e da una manciata di casette bianche, le uniche dell’arcipelago, che restano isolate dal mondo appena termina la stagione turistica, alla mercè degli umori del mare e dei venti.

Le poche persone che vivono sull’isola tutto l’anno, nella solitudine quasi assoluta, sono addette al funzionamento del faro e alla vigilanza della Riserva.

In questo microcosmo, sconosciuto ai più, è curioso scoprire una dozzina di piazzole destinate ai campeggiatori, a breve distanza del villaggio e dalla sottostante spiaggia, l’unica dell’isola dove è possibile stendersi al sole e tuffarsi nel mare. Sempre su questa terra a poche miglia dal continente si conta un faro e, sul lato orientale dell’isola, una fortezza militare manuelina del XVII secolo, ora convertita in ostello dove è possibile dormire.

L’isola si può girare in poche ore ma non saranno mai abbastanza per sedersi su una roccia e lasciare che l’infinito si impossessi della nostra mente mentre la vista si perde nell'Atlantico.


© Enrico Bottino

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