Un bacino idrografico piuttosto articolato che nasce dal monte degli Abeti (1500) e che, scendendo verso il mare, accoglie appendici vallive secondarie come quelle del Penna e del Cicana. Con andamento ortogonale alla linea di costa la valle Sturla si unisce alla val Fontanabuona presso Carasco, alla confluenza tra i torrenti Sturla e Lavagna. Grazie all’azione mitigatrice del mare, le contorsioni degli ulivi e i filari di vite, sostenuti da selvatici di castagno, si spingono anche al di sopra dei 500 m di altitudine, mentre a quote inferiori prospera il nocciolo. La pianta d’elezione resta comunque il castagno, simbolo della civiltà contadina insieme alle superstiti case contadine, alle cascine, ai ricoveri pastorali, ai mulini e antichi percorsi. Lungo la principale direttrice per la val d’Aveto s’incontrano i centri più popolati della valle Sturla: Borgonuovo con l’ottocentesco castello Rocca, ingentilito da colonne, archetti e torri merlate, Borzonasca, capoluogo della valle Sturla. L’andamento lineare e compatto dell’antico borgo, luogo di transito obbligato per chi proveniva dalle valli del Taro, del Vara e dell’Aveto, testimonia l’economia passata basata sull’attività di somaggio e di commercio. Infine, sulle alture dell’Appennino ligure, sorge un complesso dall’eccezionale valore storico: l’abbazia di Borzone, del VII sec. Qui l’uomo e la natura hanno conferito il massimo del loro splendore e nel mistico silenzio che circonda il tempio religioso sembra quasi di udire l’eco dei canti gregoriani.

Testo e Foto © Enrico Bottino

 

ESCURSIONISMO NELLA VALLE STURLA

Sulle alture dell’Appennino ligure sorge un complesso dall’eccezionale valore storico: l’abbazia di Borzone, dove l’uomo e la natura hanno conferito il massimo del loro splendore.

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