LIGURIA OUTDOOR – BORGHI DI MARE

 

M come MONEGLIA – Ambito territoriale: RIVIERA DI LEVANTE

Un vecchio dèpliant vantava le qualità di Moneglia, definendola “un gioiello incastonato nella costa rocciosa avara di spazi e prodiga di bellezze naturali”. Insomma il nome della località, derivante dal latino “munilia” cioè gioielli, si dovrebbe riferire non solo alla produzione di preziosi manufatti che qui avveniva in epoche remote, ma anche alla suggestione del luogo. Il turista odierno accetta volentieri la spiegazione e si gode la bella spiaggia e il caratteristico abitato. Qui si fa anche qualche interessante scoperta, come quella che la chiesa di San Giorgio e quella di Santa Croce conservano due tele di Luca Cambiaso, uno dei grandi del Cinquecento, reso famoso dai suoi notturni, che qui ebbe i natali nel 1527. In San Giorgio si conserva una bella “Adorazione dei Magi” e in Santa Croce un’Ultima Cena”. Sul muro di questa chiesa sono visibili i due grossi anelli di una catena: sono una parte di quella che sbarrava l’accesso al porto di Pisa, audacemente violato nel 1290 da marinai monegliesi, guidati da Tracheo Stanco, alleati di Genova.

© Enrico Bottino

TREKKING IN LIGURIA

M come MANAROLA (e VOLASTRA) - Ambito territoriale: CINQUE TERRE

Volastra, un pugno di case disposte a chiocciola, é totalmente circondata da vigneti. Da Volastra, nata sulla antica via Romea (strada anteriore alla romana via Aurelia) scesero al mare i padri di Manarola. Le alte case, stupende per posizione e colori, sono disposte a schiera a picco sul mare, alla sinistra del canale del Groppo, rio una volta attraversato da pittoreschi ponticelli. Le case paiono volersi tuffare in mare; in realtà sono ben salde alla roccia natia da dove scrutano il mare in cerca dei fantasmi dei saraceni. Per chi giunge a Manarola da Corniglia, il paese appare come la tela di un quadro opportunamente incorniciata dall’azzurro del mare e dal verde delle vigne. Il più interessante monumento di Manarola é la trecentesca chiesa parrocchiale di San Lorenzo, costruita con la pietra dura del posto. Sulla facciata vi é un magnifico rosone di Matteo e Pietro da Campillo; nell’abside é conservato uno stupendo polittico con fondo in oro del ‘400.

© Enrico Bottino


ITINERARI IN ZONA

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3.30 h

+ 200 metri

2.30 h


ITINERARI IN ZONA

M come MONTEROSSO AL MARE – Ambito territoriale: CINQUE TERRE

L’ubicazione originaria del nucleo antico, ai piedi del monte San Cristoforo, era defilata alla vista del mare a causa della costante minaccia dei saraceni. Quando l’antico abitato rientrò negli interessi della Repubblica di Genova venne adeguatamente fortificato e divenne, insieme a Vernazza, un sicuro rifugio per le galee della Superba costantemente in lotta contro l’antagonista repubblica marinara di Pisa. . Ancora oggi esiste una paradossale testimonianza dell’antico sistema difensivo: il campanile merlato della chiesa di San Giovanni Battista. La torre di guardia, ormai esule dalla sua antica funzione, é stata incorporata all’interno della parrocchiale del 1300; splendido é il rosone in marmo bianco che si apre nella bella facciata gotica, a righe bianche e nere. La quattrocentesca torre genovese, consumata dalla salsedine e dall’ irruenza del mare, é un’altro bel esempio di struttura militare genovese. Quello che più di ogni altra cosa affascina il turista é il sole che, attraverso la biancheria sospesa tra i muri delle alte case, inonda di colori cangianti i caruggi che rappresentano il cuore e l’anima di ogni paese rivierasco che si rispetti.

© Enrico Bottino


ITINERARI IN ZONA

N come NOLI – Ambito territoriale: FINALESE

Percorrendo la breve rada falcata lo sguardo fugge verso i gozzi degli artigiani del mare e, via via, verso le mura e le torri della V Repubblica Marinara. Varcato il portale d’ingresso delle mura ci si tuffa nel Medioevo: raggiunto il centro della vita politica dell’antica repubblica, si notano i cinque stemmi delle repubbliche marinare, incastonati nella pavimentazione della piazza. Qui è proiettata l’ombra torre del Comune, una delle poche rimaste integre: infatti tra il 1100 e il 1300 ne vennero innalzate ben 72, equivalenti al numero di galee armate fatte costruire dalle famiglie più potenti di Noli. All’interno della prima cinta muraria si colloca il complesso del Vescovato. Sopra corrono le mura del castello Ursino, fino al mastio poligonale e alla torre circolare di avvistamento. Dalla duplice arcata ogivale di porta San Giovanni, occhieggiando verso la torre del Canto si nota come i quattro angoli di quest’ultima rivelino la forma trapezoidale della torre più alta di Noli (35 metri). Fuori dalle mura sorge l’antico monastero di S.Maria del Rio e la chiesa di San Giovanni, fatta costruire dai Cavalieri di Malta nel XIV secolo. A questo punto non resta che visitare uno dei monumenti religiosi più importanti non solo di Noli ma dell’intera Liguria: la chiesa romanica di San Paragorio. Al suo interno venne firmato l’atto che sanciva nel 1192 l’indipendenza dalla Repubblica di Genova e la nascita della Repubblica Marinara di Noli. Nel 1572 la cattedrale di Noli divenne S.Pietro dei Pescatori, poiché San Paragorio non poteva essere adeguatamente protetta dalle incursioni dei saraceni trovandosi all’esterno della cinta muraria. Il pellegrinare per le vie di Noli può continuare spinti dalla propria sensibilità visiva, tra basamenti in porfido verde, mattoni rossastri, logge ed archi di sostegno che ci accompagnano lungo vicoli e piazzette come in una avvincente caccia al tesoro, alla ricerca della storia della V Repubblica Marinara.

© Enrico Bottino


ITINERARI IN ZONA

+ 000 metri

0.00 h

+ 280 metri

2.30 h

+ 380 metri

3.30 h

+ 350 metri

5.00 h

+ 500 metri

3.30 h

+ 300 metri

3.00 h

+ 250 metri

3.30 h

+ 500 metri

3.30 h

+ 300 metri

3.00 h

+ 250 metri

3.30 h

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